Il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, ha espresso la sua indignazione riguardo all’episodio deprecabile che ha avuto luogo nel Canal Grande della città lagunare. Durante una riunione tenutasi oggi, lunedì 29 maggio, Di Bari ha sottolineato l’importanza di preservare la bellezza unica al mondo di Venezia, dichiarando che “Venezia non può essere deturpata”.
Il prefetto ha confermato che la sostanza versata in acqua è un tracciante, ma ha sottolineato la necessità di uno sforzo straordinario sul fronte dei controlli per evitare che eventi simili accadano in futuro. Questo episodio negativo ha suscitato grande preoccupazione tra i residenti e i turisti che amano la città per la sua bellezza mozzafiato e la sua storia millenaria. È importante che le autorità prendano provvedimenti immediati per garantire che Venezia continui a essere un gioiello del patrimonio mondiale.
Il liquido verde fluo del Canal Grande di Venezia: l’accaduto
Ieri mattina, domenica 28 maggio, un’orribile chiazza verde fluo ha fatto la sua comparsa nel Canal Grande di Venezia. In pochissimo tempo, la sostanza colorata si è diffusa in gran parte del canale, gettando nello scompiglio residenti e turisti.
Le autorità sono intervenute tempestivamente per indagare sulla natura della sostanza, con forze dell’ordine, vigili del fuoco e Arpav sul posto per effettuare i primi controlli. Già ieri, tra le diverse ipotesi, si parlava di un liquido tracciante, comunemente utilizzato per seguire il percorso di un corso d’acqua o per individuare perdite nel sistema fognario.
Ora, stando a quanto accertato, sembra che la sostanza utilizzata per colorare l’acqua del Canal Grande sia la stessa usata in speleologia, facilmente reperibile ovunque. Ma la grande domanda che tutti si pongono è: chi è il responsabile di questo gesto disgustoso? Non si sa ancora se l’uso del tracciante sia stato doloso o un atto maldestro, ma le indagini sono in corso e la polizia locale sta lavorando per trovare i possibili responsabili.
In questo momento, non c’è alcun sospetto e la situazione è ancora avvolta dal mistero.
I primi esami condotti
Un’allerta si è diffusa ieri pomeriggio a Venezia, quando sono stati effettuati i primi accertamenti d’urgenza sui campioni delle acque della città lagunare. Gli esperti dell’Agenzia per l’ambiente del Veneto (Arpav) hanno rilevato la presenza di sostanze sospette e hanno immediatamente avviato nuove analisi per escludere qualsiasi pericolo per l’ambiente e la salute umana. Fortunatamente, gli esiti delle indagini hanno scongiurato qualsiasi rischio, anche per l’ecosistema.
La sostanza, solubile in acqua, è stata individuata in superficie e anche nei canali limitrofi al ponte di Rialto, dove si è diffusa rapidamente a causa della marea. La situazione è sotto controllo, ma gli esperti restano vigili e pronti ad agire di fronte a qualsiasi anomalia che possa minacciare la bellezza e la salute della città.
La Procura di Venezia: nessuna ipotesi da escludere
La Procura indaga su questo misterioso evento, che ha lasciato tutti sconcertati e preoccupati per le conseguenze che potrebbe avere sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.
Secondo le ultime notizie, la fluoresceina sarebbe scomparsa completamente intorno alle 14 con il cambio della marea in Laguna, ma nessuna ipotesi è ancora da escludere. Durante l’incontro tra il prefetto e le autorità chiamate a investigare, sono stati varati una serie di dispositivi di sicurezza a tutela della città e per controllare il traffico di imbarcazioni che provoca il moto ondoso.
Il prefetto ha ribadito l’importanza di esaminare l’episodio per procedere con misure preventive e tutelare la città, che rappresenta una vetrina mondiale di bellezza. È necessario mettere in campo uno sforzo straordinario per effettuare controlli sui luoghi simbolo e prevenire danni irreparabili.
Le indagini, affidate alla Polizia locale, hanno rivelato che il prodotto responsabile dell’evento può essere acquistato tranquillamente online. Una modesta confezione da 250 grammi è sufficiente per produrre l’effetto visto nel Canal Grande nella giornata di ieri. È allarmante pensare che una sostanza così pericolosa possa essere facilmente reperibile sul web e utilizzata per scopi malvagi.
La città di Venezia è in ginocchio, ma la speranza è che la verità venga presto alla luce e che si possano adottare le misure necessarie per proteggerla da ulteriori attacchi. La bellezza di questa città è un patrimonio dell’umanità e va tutelata a ogni costo.