martedì, Settembre 26, 2023
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Roma: una bambina di 14 mesi muore nell’auto del padre. L’accaduto!

Tragedia a Roma: Stella, una dolce creatura di soli 14 mesi, ha perso la vita ieri in una macabra vicenda avvenuta a bordo di una Renault rossa, nella zona della Cecchignola. L’innocente bambina è stata lasciata sola all’interno dell’automobile per un tempo sconcertante, ben sette interminabili ore. La sua destinazione, l’asilo situato in via dei Fucilieri, avrebbe dovuto essere un luogo di gioia e spensieratezza, ma il suo cammino verso l’infanzia serena è stato tragicamente interrotto.

Il responsabile di questa drammatica negligenza è il padre di Stella, Sandro La Toma, un uomo di 44 anni. Quella mattina, intorno alle 8, ha parcheggiato l’auto, ha azionato il sistema di sicurezza e ha chiuso i finestrini, per poi dirigere i suoi passi verso il luogo di lavoro.

Le indagini sono state affidate al pubblico ministero Paolo Ielo, che si appresta a scoprire la verità su questa triste vicenda. Nel frattempo, il padre, Sandro La Toma, viene attualmente considerato un indagato per il reato di abbandono di minore. Mentre le indagini procedono, resta nell’aria una domanda straziante: come è stato possibile che una serie di eventi così tragici abbiano potuto accadere, sconvolgendo per sempre la vita di una famiglia e lasciando una comunità intera col fiato sospeso?

L’accusa: abbandono di minore

Il velo dell’indagine si infittisce intorno alla tragica morte di Stella a Roma, mentre la macchina della giustizia inizia a muoversi. Su disposizione della magistratura, è stato disposto il sequestro della Renault elettrica, acquistata nel febbraio del 2023, nella quale la piccola si trovava insieme al suo passeggino. Un’azione necessaria per esaminare da vicino ogni dettaglio e cercare di far luce su questa terribile vicenda.

L’uomo coinvolto in questo dramma ha altri due figli, frutto di una relazione precedente. Gli inquirenti, incalzati dalla volontà di comprendere appieno i fatti, stanno indagando per scoprire se l’auto era dotata del tanto discusso dispositivo anti-abbandono. Secondo quanto riportato da La Stampa, sembra che questo sistema di sicurezza non abbia emesso alcun allarme. La domanda che sorge spontanea è: forse perché “l’ovetto” non era in regola?

Tuttavia, secondo quanto riportato da Repubblica, sembra che il dispositivo anti-abbandono non fosse nemmeno installato nell’auto in questione, nonostante sia obbligatorio dal 2019 con lo scopo di contrastare la Forgotten Baby Syndrome. Un fatto sconvolgente che mette in evidenza un’importante lacuna nella sicurezza dei veicoli e nella prevenzione di tragedie come quella di Stella. Sebbene siano stati numerosi i casi di bambini dimenticati in auto, quello di Stella rappresenta il primo evento del genere dall’entrata in vigore di questa legge.

I dispositivi anti-abbandono funzionano emettendo segnali di allarme all’interno e all’esterno del veicolo, nella speranza di attirare l’attenzione dei genitori o di coloro che si trovano nelle vicinanze. Eppure, l’assenza di questo sistema di sicurezza cruciale ha lasciato spazio all’orribile tragedia che ha segnato la fine della vita di Stella.

In alcuni comuni, come ad esempio a Empoli, gli asili nido sono tenuti a chiamare uno dei due genitori nel caso in cui i bambini non si presentino all’ora stabilita. Una misura di salvaguardia che, se adottata più ampiamente, potrebbe aiutare a prevenire incidenti di questo genere e a garantire la sicurezza dei più piccoli.

L’abbandono della piccola Sofia di 14 mesi a Roma: l’indagine

Sandro La Toma, al centro dell’inchiesta per abbandono di minore, si trova attualmente in una situazione delicata. Come regola interna ai carabinieri, è stato costretto a restituire l’arma di servizio. In questa difficile fase, l’uomo può contare sull’assistenza legale di un avvocato, mentre lui e sua moglie cercano conforto in un percorso psicologico per affrontare il peso travolgente della tragedia.

Fino a ieri, La Toma prestava servizio presso la divisione generale per il personale militare del ministero della Difesa a Roma. Il suo compito sarebbe stato accompagnare la piccola bimba al nido interno riservato ai dipendenti. Un’occasione che avrebbe dovuto rappresentare un momento di cura e protezione per la sua bambina, trasformatasi invece in una drammatica fatalità.

È importante sottolineare che, a partire dal 6 marzo 2020, sono previste sanzioni per coloro che non dispongono dei dispositivi anti-abbandono. Queste multe variano da un importo minimo di 83 euro fino a un massimo di 333 euro. Inoltre, chi commette tale infrazione subisce una decurtazione di cinque punti sulla patente di guida. Nel caso in cui si verifichino due violazioni di questo tipo entro due anni, scatta la sospensione della patente, con una durata che può variare da un minimo di 15 giorni fino a un massimo di due mesi.

Mentre l’attenzione si concentra sulle conseguenze legali che La Toma dovrà affrontare, è fondamentale tenere presente l’aspetto umano di questa vicenda. Le vite coinvolte, distrutte da una fatalità che avrebbe potuto essere evitata, sono costellate di dolore e rimpianti.

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