Oggi, alle ore 12:00, si svolgeranno i cruciali rilievi nell’appartamento di via Novella, a Senago, nel Milanese, dove Giulia Tramontano e il suo compagno Alessandro Impagnatiello risiedevano prima della tragica morte della giovane donna incinta.
L’appartamento al vaglio degli inquirenti
I carabinieri del Sis del nucleo investigativo condurranno tali accertamenti, che saranno svolti alla presenza di tutte le parti coinvolte. Per rappresentare Impagnatiello, attualmente in carcere per l’omicidio della sua compagna, è stato nominato un avvocato d’ufficio, poiché il suo precedente difensore, Sebastiano Sartori, ha rinunciato al mandato ieri.
Nel frattempo, le indagini sull’omicidio di Giulia Tramontano si concentrano sulla verifica della versione fornita alle autorità da Impagnatiello. Il trentenne ha confessato di aver ucciso Giulia, di aver tentato di bruciare il suo corpo due volte e di averlo inizialmente nascosto in garage e poi nell’auto. Infine, nella notte tra il 30 maggio e il 31 maggio, avrebbe gettato il cadavere in un’intercapedine in una zona abbandonata.
Tuttavia, quando, secondo la sua ricostruzione, il corpo si trovava ancora nell’automobile, i carabinieri, che stavano indagando sulla scomparsa della ventinovenne, non avevano trovato alcuna traccia nel bagagliaio della T-Roc, visibile dall’esterno, poiché non era coperto. Ora il copri-bagaglio è stato sequestrato e le indagini proseguono, al fine di determinare se Impagnatiello, come afferma, abbia agito da solo. Al contempo, si sta ancora cercando il telefono di Giulia, che, secondo Impagnatiello, è stato gettato in una grata stradale.
Gli approfondimenti investigativi
Le indagini, dirette dal pubblico ministero Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, e condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri e dai colleghi di Rho, sono progredite al fine di prepararsi per gli accertamenti scientifici che inizieranno oggi nell’appartamento dove la giovane di 29 anni è stata assassinata. Durante tali indagini saranno effettuati il sequestro del coltello (indicato da un barista come posizionato sopra il frigorifero) e la raccolta di tutti gli elementi necessari per ricostruire la dinamica dell’omicidio, l’occultamento del cadavere e dimostrare l’esistenza di premeditazione.
A tal fine, sono stati interrogati non solo il custode dell’edificio di via Novella, che ha trovato tracce di cenere sulle scale, ma anche la sorella e la madre di Giulia, al fine di ricostruire le ultime ore di vita della giovane donna. Prima di essere uccisa, Giulia si era incontrata con una collega di lavoro con la quale Impagnatiello aveva una relazione parallela.
La notte dell’omicidio, l’uomo aveva cercato con insistenza di incontrarla, ma spaventata e avendo intuito che qualcosa di grave fosse accaduto, la donna aveva evitato di farlo entrare in casa. “Avevo paura – ha dichiarato nel verbale – (…) non sapevo cosa fosse successo a Giulia e di cosa lui fosse capace”.
La comunità resta sconvolta dall’omicidio brutale di Giulia Tramontano atroce delitto, mentre le indagini continuano per far emergere la verità su questo tragico caso.