Il Long Covid fa ancora paura ma la scienza continua a scoprire sempre qualcosa in più. Mentre il Covid resta stabile, ma per fortuna su valori bassi in Italia, a preoccupare sono alcune recenti scoperte su come agisce la proteina Spike del virus. Recenti ricerche hanno dimostrato che il virus riesce a entrare nelle cellule cerebrali lasciando spesso e volentieri danni a lungo termine. Ciò che spaventa di questo virus è che recenti ricerche hanno dimostrato che può replicare nell’organismo e arrivare a generare una vera e propria fusione delle cellule cerebrali, con conseguenze ancora largamente sconosciute sugli esseri umani. Ecco, quindi, che il Long Covid fa ancora paura, anche se ci sono novità positive proprio dalla ricerca.
Un farmaco low cost contro il Long Covid
Recenti ricerche hanno dimostrato come un comune farmaco, peraltro low cost, utilizzato contro il diabete, potrebbe arrivare a ridurre il rischio di Long Covid anche del 40%. Stiamo parlando della metformina, un vecchio farmaco che, secondo uno studio americano, avrebbe dato ottimi risultati. Lo afferma uno studio statunitense pubblicato su “The Lancet”, secondo la quale il Long Covid è stato diagnosticato entro 10 mese a circa il 6,3% delle persone che hanno partecipato al test assumendo la metformina non più tardi di 3 giorni dal tampone positivo.
Tali ricerche hanno dimostrato come i farmaci assunti durante la fase acuta di Covid possano ridurre anche il rischio di Long Covid, prevendo così sequele a lunga durata. Lo studio con la metformina ha coinvolto ben 1126 persone in sovrappeso e si è trattato del primo studio controllato di fase 3 pubblicato. Ciò che ancora non si sa è l’effetto della metformina su coloro che hanno già una diagnosi. La speranza è che nuove ricerche riescano a fornire sempre più strumenti per combattere questo virus, e i suoi effetti negativi sulla salute.