di Ilaria Alò

Davvero chi ama tradisce? E chi tradisce non ama? Si può amare e tradire? Si, direi di si! È possibile essere innamorati del proprio partner ed infatuarsi di un’altra persona. La spinta a farlo è la trasgressione.

Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo chiesti qualcosa riguardo al tradimento. Diciamo che non ci sono risposte chiare e univoche. Lo stereotipo vuole che siano di più gli uomini a tradire,  principalmente per ragioni di sesso (la cosiddetta scappatella) e che le donne tradiscono per amore, mantenendo relazioni clandestine molto lunghe. Non è così! Recenti studi hanno dimostrato che non c’è più questa netta spartizione.

Le ragioni che portano a tradire sono molteplici. C’è il traditore occasionale che non ha saputo resistere ad una tentazione, all’occasione che si sa’, fa l’uomo ladro. In questi casi l’infedeltà è circoscritta ad un momento specifico. Si tratta di tradimenti vissuti in maniera inaspettata e che producono per questo, forti sensi di colpa nel traditore. 

Si può tradire perché non ci si sente più innamorati o ci si accorge di non esserlo mai stati, o per questioni di autostima (tipo: sono ancora prestante?) e per questo pare che tradiscano di più gli uomini insicuri per diminuire la loro ansia da prestazione. Qui giocano un ruolo i fattori socio-culturali o quelli legati alla fragilità dell’ Io che, in certi momenti, entra in paragone con modelli a cui si fa riferimento. Si può tradire per ripicca, e allora è un modo per dimostrare il proprio disagio. Per esempio, per un tradimento ricevuto o per una rivalsa per le poche attenzioni ricevute. 

Si può tradire per il desiderio di provare emozioni. Questo accade a chi si innamora di un altro/a ma non ha il coraggio di chiudere la relazione ufficiale per motivi affettivi, morali o utilitaristici.  C’è chi tradisce solo virtualmente, ed è il tradimento che si fa più fatica a non fare perché è a portata di internet, o chi lo fa a livello platonico quindi molto legato alla fantasia. Si può tradire perché il rapporto si è appiattito, si è stanchi della routine, ecc ecc.. Insomma, sono tanti i motivi e districarsi non è facile.

Ma come ci si sente dopo un tradimento? Chi lo subisce vive in una costante fluttuazione di emozioni diverse: rabbia, disorientamento, tristezza ed umiliazione. Il tradito sarà portato a fare un resoconto della propria vita di coppia, ripercorrerà la sua storia in tutti i suoi momenti trascorsi col partner, felici e non, e purtroppo questi ricordi sembreranno perdere tutto il loro valore. Si chiederà se è mai stato amato, se colui o colei che aveva accanto ha sempre mentito. D’un tratto il partner apparirà uno sconosciuto, perdendo quella familiarità e intimità a cui si era abituati. Purtroppo al giorno d’oggi, la società è diventata più narcisista, sembra che la felicità debba essere una costante in tutto ciò che si fa, perciò il desiderio di tradire irrompe per sperimentare una nuova sensazione di felicità.

Molti esperti poi distinguono tra gravità di tradimento, quello per sesso e quello per amore. Chi tradisce per sesso lo fa in maniera più casuale e non è alla ricerca di un coinvolgimento emotivo. Mentre, chi tradisce per amore, lo fa per colmare un vuoto emotivo, vuoto che esiste già prima di incontrare l’altro/a. Il tradimento per amore è più difficile da recuperare perché mina le basi della relazione e non è detto che basti la volontà di entrambi per continuare a stare insieme. Mentre, il tradimento per istinto, di pancia (anzi un po’ più basso della pancia) a volte può addirittura rafforzare la coppia. Nel tradimento risiede il fascino del proibito, tipo “so che non dovrei farlo ma è proprio per questo che lo farò ” e non esistono obblighi, problemi da gestire o responsabilità, salvo complicazioni.

Tutto viene vissuto “come viene” senza troppe richieste. Certo però, esiste il libero arbitrio, possiamo scegliere cosa fare o no. Si che possiamo! Però alcuni sono maggiormente portati a dire no alle tentazioni quindi sanno controllarsi. Altri invece, tendono a pensare di più alle loro esigenze senza preoccuparsi delle conseguenze. Ne sono un esempio i traditori cronici, a cui non capita ogni tanto o per errore ma, lo fanno per abitudine.

Oggi chi tradisce spesso accampa scuse talmente banali da far pensare di voler essere scoperto e lo si capisce, o perché non si preoccupa affatto di coprire le tracce o perché vede nel tradimento qualcosa di terapeutico. In questo caso lo farebbe per il bene della coppia, per ritrovare sé stesso nell’infedeltà o perché si sente talmente importante per la vita del suo partner da pensare che questo non potrebbe vivere senza di lui/lei. Questi soggetti sono talmente narcisisti che non capiscono che tradire è anche tradire sé stessi, non solo il partner a cui hanno fatto importanti promesse.

Quando non c’erano i social, il tradimento veniva scoperto perché il traditore lasciava tracce, ad esempio scontrini di regali che il partner non aveva ricevuto o strane telefonate silenziose. Ora chi tradisce viene scoperto perché tutto avviene tramite cellulare o computer che spesso l’altro/a controllano. Diventa poi molto stimolante, la possibilità di vivere una storia che non si è mai vissuta e che, dandoci nuovi stimoli, produce una ricerca di un Io interiore che sembrava perduto nella quotidianità e nella noia.

Comunque, qualunque sia il motivo e qualsiasi significato abbia, il tradimento non è mai la scelta migliore perché può fare molto molto male. Ma si può perdonare? Si è possibile, ma è qualcosa di molto soggettivo e dobbiamo essere consapevoli del fatto che nulla sarà più come prima se perdoniamo. Dunque occorre guardarsi molto dentro e chiedersi cosa si è disposti o meno ad accettare. Qual è il limite oltre il quale non si può andare nel rispetto anche della propria dignità. Per ironizzare un po’ si potrebbe dire che, le corna stanno bene su tutto e a chiunque ma, senza si sta decisamente meglio!